Civica Benemerenza alla Società dei Concerti di Trieste. Pasino: “Conferimento giusto e opportuno”

Alberto Pasino Società dei Concerti
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Trieste, 2 febbraio 2023 – Desidero esprimere vivo compiacimento per la decisione del Sindaco Dipiazza di conferire la civica benemerenza all’Associazione “Società dei Concerti” di Trieste. L’attribuzione svoltasi nella mattinata di oggi, alla quale sono lieto di aver preso parte, è giusta e opportuna, per tre ragioni. Perché significa innanzitutto riconoscere quanto le radici sociali, economiche e culturali della nostra città si fondano all’interno della storia della SdC. Trieste ha infatti da sempre un rapporto particolarmente intenso con la musica classica e la musica da camera. Quest’ultima nasce infatti nelle case delle famiglie borghesi nella seconda metà del XVIII secolo, seguendo un percorso che pare imitare l’ascesa della comunità triestina nel panorama economico internazionale e, con essa, di quelle famiglie della borghesia mercantile i cui successi erano testimoniati al contempo dal grande valore delle merci custodite nei magazzini situati al pianterreno dei loro palazzi e dal lusso discreto esaltato nei piani superiori dedicati alla vita famigliare e sociale, in cui l’esecuzione del repertorio cameristico rappresentava uno dei momenti più significativi di tale celebrazione.

Credo sia questa una delle possibili spiegazioni del perché Trieste si contraddistingua, ancor oggi, per un’attività culturale decisamente intensa anche nel campo della musica classica, offerta da enti costituiti in un’epoca in cui la nostra città poteva vantare un’economia solida e vivace. Attribuire la civica benemerenza significa riconoscere le proprie radici, ricordare e celebrare quel passato su cui Trieste fonda il proprio avvenire.
In secondo luogo, la civica benemerenza è opportuna perché significa riconoscere il contributo che la SdC ha apportato alla crescita culturale e sociale della città. Nei suoi 90 anni di vita e nei 1491 concerti di stagione ordinaria, la Società ha dato vita ad una produzione artistica davvero straordinaria e ampiamente riconosciuta, con esibizioni di artisti del calibro di de Sabata, von Karajan, Horowitz, Rostropovich,  Rubinstein,  Benedetti Michelangeli, Lang Lang, Mullova e Quartetto Italiano, solo per menzionarne alcuni.

Anche grazie a tale qualità artistica, la SdC si è sempre contraddistinta per avere, fino a tempi abbastanza recenti, un numero di soci mai inferiore alle 2000 persone, collocandosi allo stesso rango delle più grandi associazioni cameristiche italiane. Inoltre, chi assiste ai concerti presso il Teatro Verdi ha il piacere di constatare quanto consistente sia il suo contribuito alla formazione della gioventù triestina. Da sempre la Società dei Concerti è particolarmente attenta all’accoglienza dei giovani, nella convinzione che dar loro adeguato spazio significhi accompagnarli nella loro crescita, contribuendo ad estendere l’ambito della loro vita spirituale ad una forma d’arte particolarmente sublime; ad alzare l’asticella dei loro gusti, della loro curiosità, del loro senso del piacere e dell’estetica, della loro capacità di concentrazione e raccoglimento. Di farne in breve persone migliori.  Da molti anni dunque, anche grazie al sostegno della Fondazione CRT, centocinquanta abbonamenti vengono annualmente donati agli studenti delle scuole superiori, in modo da agevolarne la partecipazione ai concerti.

Certa testimonianza della qualità artistica e del rilievo sociale delle attività del sodalizio è il fatto che esso sia da sempre partner privilegiato di Enti e Istituzioni: essa gode del sostegno della Regione FVG, della Fondazione CRT e della Fondazione Casali, che non fanno mancare il loro sostegno alle sue attività. Molte le collaborazioni con il Comune di Trieste  (penso tra tutte a Trieste Estate) e lo stesso vale per il Teatro Rossetti e il Museo di Miramare, con cui la collaborazione è costante. Negli ultimi anni sono inoltre nate collaborazioni con istituzioni particolarmente illustri: penso all’ICTP, alla Camera di Commercio, alla locale Autorità di Sistema Portuale, al Tribunale di Trieste. Tra gli eventi più significativi che qualificano tali sinergie mi piace ricordare il privilegio accordato alla Società dei Concerti di organizzare il concerto di chiusura dell’ESOF, un evento ritenuto memorabile da chi vi ha assistito. Terzo e ultimo motivo che convince dell’opportunità del conferimento della civica benemerenza è che così facendo si attribuisce esplicito e formale riconoscimento alle persone straordinarie che hanno reso possibile ciò che ho descritto. Scorrendo il testo di una lettera spedita il 14 novembre 1932 dalla Commissione per la costituzione della Società dei Concerti alle persone che si riteneva potessero desiderare di farne parte, si leggono le 45 personalità cittadine coinvolte a vario titolo nella costituzione dell’associazione.

Dei molti nomi di spicco che vi figurano mi limito a ricordare Silvio Benco, il Barone Economo, Guido Hermet, Julius Kugy, Teodoro Mayer, il Barone Rodolfo Parisi, il Conte Salvatore Segre Sartorio, Guido Segre, Fabio Venezian e Mario Tripcovich. Credo che le ragguardevoli personalità che hanno promosso la costituzione della Società dei Concerti l’abbiano fatto non soltanto per l’amore per l’arte fine a se stessa, ma soprattutto perché offrendo spettacoli di elevata cifra artistica si contribuisce alla crescita morale e civile dell’intera comunità, rendendola più dinamica, più accogliente, più curiosa, più colta, più capace di creare e apprezzare il benessere, attraverso un’operosità equilibrata in cui al lavoro si può alternare il gusto della sospensione del tempo nella contemplazione dell’arte.

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