Ambiente e lotta all’amianto: focus della Commissione Trasparenza

Commissione Trasparenza Trieste
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Nella giornata di ieri, martedì 21 febbraio, ha avuto luogo la seconda riunione della Commissione Trasparenza del Comune di Trieste, presieduta da Alberto Pasino, sul tema “Procedimenti amministrativi concernenti le due discariche abusive di zona Bosco Rio Storto (tra ciclopedonale Cottur sotto l’abitato di Cattinara e l’Ex casa del popolo di Borgo San Sergio) e di via di Peco, e misure di contenimento e mitigazione del rischio adottate con riguardo all’amianto ivi presente”.

Alla riunione, nata da un esposto di un cittadino, hanno partecipato l’Ing. Saccucci di Napoli e la Dott.ssa Iammarino dell’Ufficio Servizio Ambiente, Igiene Urbana del Comune, in rappresentanza del competente Assessore Savino, assente alla riunione. Hanno inoltre partecipato il Cav. Albano Marusic, Presidente OdV EARA – European Asbestos Risks Association di Trieste, il Dott. Paolo Barbina e la Dott.ssa Paola Gabrielli, rispettivamente direttore e dirigente chimico del Centro regionale unico Amianto – CRUA, auditi sul tema all’ordine del giorno, con particolare riguardo ai rischi posti dall’amianto ove collocato in discariche abusive e alle misure dovute secondo scienza ed esperienza per contenere e mitigare i relativi rischi.

Ha altresì partecipato alla riunione il Dott. Sergio Sghedoni, autore della segnalazione dei fatti su cui si è incentrata la disamina della Commissione. La riunione è stata introdotta da una breve relazione del Presidente, che ha sintetizzato i contenuti dell’esposto, descrivendo in particolare i tempi dei procedimenti amministrativi miranti alla loro rimozione. Terminata la relazione, il Cav. Marusic e il Dott. Barbina – invitati a descrivere, in relazione alle vicende delle due discariche, quali siano i rischi posti dall’amianto ove collocato in discariche abusive – hanno segnalato come essi aumentino in proporzione alle caratteristiche qualitative e quantitative dell’amianto e al tempo di suo abbandono in discarica.

Il Dott. Barbina ha in particolare suggerito l’opportunità di accelerare le procedure. Atteso che la competenza in caso di segnalazione è del Sindaco e che per ragioni fisiologiche i passaggi procedurali potrebbero aumentare il tempo di esposizione alle intemperie dell’amianto in discarica, ha suggerito l’adozione da parte del Sindaco di un provvedimento a carattere generale che autorizzi l’amministrazione comunale ad assumere provvedimenti d’iniziativa volti all’adozione delle indispensabili attività di prevenzione, nelle more del compimento dei passaggi a carattere ordinario prescritti dalla legge. La Dott.ssa Gabrielli ha aggiunto che il CRUE sta preparando con Arpa e altri enti un aggiornamento delle linee guida rinnovate sull’auto-rimozione relativa a piccoli quantitativi di amianto.

La Dott.ssa Iammarino ha segnalato che è in fase di preparazione ad opera degli Uffici del Comune uno strumento amministrativo volto a far sì che sia sempre a disposizione del Comune per la bonifica una ditta specializzata, allo scopo di comprimere i tempi d’intervento.

“Va apprezzato molto – ha commentato Pasino – lo sforzo che l’Amministrazione comunale sta compiendo per razionalizzare il sistema di affidamento dell’attività di bonifica dall’amianto presente in discariche abusive. Mi pare vada prestata grande attenzione al suggerimento del CRUE e – se posso aggiungere – si consideri altresì l’eventualità di installare, in zone più frequentemente teatro di abusi (in primis Via di Peco), foto-trappole che ‘pizzichino’ le persone che ancor oggi trattano zone come quella, peraltro di grande pregio naturalistico, quali discariche abusive di rifiuti e di amianto. Ciò ridurrebbe ulteriormente i rischi per la salute pubblica, rischi che la nostra città, dopo aver già tragicamente pagato un prezzo altissimo all’amianto, davvero non merita più di correre”

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